Scrivere della storia del cedro di calabria, non è compito facilissimo anche per chi da anni si occupa per lavoro proprio del commercio del nobile agrume. Notizie certe non ne abbiamo, almeno non in forma organica, non esiste un istituto che si sia occupato di ricerche sull'argomento. Pertanto ciò che segue è una ricostruzione su notizie parziali e su ipotesi, magari di una certa coerenza, ma pur sempre solo ipotesi.Luogo di origine di tutti gli agrumi orientali (limone, arancio, mandarino ecc.) sono state le foreste sub tropicali dell'Asia sud orientale (tra India ed Indocina e/o Cina meridionale). Il cedro, alla sue origini, ce lo possiamo immaginare come un arbusto spinoso e dai frutti piccoli, probabilmente poco diverso dalla pianta ornamentale che oggi conosciamo come mandarino cinese o giapponese.
Su di un sito dedicato ad una zona geografica ("La Riviera Dei Cedri") che dal cedro di calabria ("citrus medica") prende il nome, non si può prescindere dal parlare del cedro.
Sino a qualche decennio fa, anche il più frettoloso e distratto visitatore, fosse pure di passaggio, non avrebbe potuto evitare di notare, lungo il bordo della statale 18, una continua teoria di piante dalle chiome verde intenso e dalla caratteristica struttura ribassata. In inverno, lo stesso ipotetico viaggiatore, avrebbe invece notato, al posto occupato dalle piantagioni di cui sopra, una serie continua di strane capannelle costruite con pali di legno e coperte da uno strato di canne. Erano le numerose cedriere che si estendevano ovunque ("l'Alto Tirreno Cosentino") ci fosse spazio utile alla coltivazione del Cedro, nella varietà "liscia diamante"più pregiata, di grosso taglio e molto profumata..